"Nessuno qui è normale, uno sano qui non ci viene..." Nell'ammetterlo, quel motociclista tedesco intorno al fuoco con noi, sembrava più che rassegnato. Ancora incredulo nel constatare quanta gente pazza come lui ci fosse li intorno. Poi, con lo sguardo perso nel fuoco, aggiunse che qui era arrivato spaccandosi la schiena in sella ad un Husky. Lo guardo con comprensione, io quest'anno ero in sella ad una Yamaha TT 600S. |
Elefantentreffen 2003 |
Come
tutti gli anni, alla fine di Gennaio iniziano gli Elefantentreffen.
Plurale. Già settimane prima hai il sentore che ci sia più di un raduno
a Solla, nella foresta bavarese. Poi al raduno vedi comitive in gita allo
zoo, unni vestiti da motociclisti, commercialisti vestiti da unni,
famigliole della zona con i bambini al seguito da cui ti aspetti vengano
tirate noccioline da un momento all'altro. Vedi Holger, il nostro
"compagno di fuoco", cinque giorni a fissare la brace con la
moto abbandonata non so dove (poi arriva un unno travestito da Casartelli
che gli incendia mezzo accampamento). Motociclisti e motociclette
distrutti da un viaggio infinito. Trovi fiammanti moto senza nemmeno
uno schizzo di fango (calate immacolate non so da quale furgone),
improbabili sidecar che sfidano ogni codice della strada, stradali
parcheggiate nella neve, enduro al sicuro sull'asfalto. Non possono andare
tutti ad uno stesso raduno. Infine senti i racconti di quelli che
ritornano e hai la certezza che ognuno abbia avuto il proprio
Elefantentreffen. Il mio Elefantentreffen del 2003 inizia Mercoledì 31 Gennaio. Scendendo in garage prima dell'alba mi cade l'occhio sul TDM triste, con lui nell'edizione del 2001 sono rimasto bloccato dalla neve in Austria. Spingo l'agile Yamaha TT600S fuori all'aperto e con un colpo di kickstart sveglio il paese al suono dell'Arrow. Per raggiungere la zona di Passau il viaggio è idealmente diviso in due fasi: l'attraversamento delle Alpi e la Baviera. Dalla Lombardia sono due gli itinerari per passare in Austria. L'autostrada del Brennero che in un modo o nell'altro permette sempre di scavalcare le Alpi ed arrivare agevolmente ad Innsbruck. Poi, per chi vuole farsi del male fisico, per chi non è pago della dose di freddo che riserverà la Baviera, per chi ha tempo da perdere, c'e' l'Engadina. |
La Via dell'Engadina |
In
primavera l'Engadina è ancora fresca ma molto godibile per una gita in
moto. In estate è fantastica con le sue strade, i suoi paesaggi e la
frescura delle sue montagne. L'autunno arriva con mille colori e
scivolando tra le sue valli è una continua scoperta di boschi argentati e
d'orati. In inverno c'e del gran freddo! Non sorprendiamoci dei -15 gradi,
del ghiaccio nelle curve e della neve abbondante. Perche' attraversarla in moto ? Per il piacere di gustare una Gulashsuppe calda. In pochi minuti il TT mi trascina a Lecco, svegliandomi del tutto. Qui aspetto Richard e Scricciolo a bordo del loro BMW. Ci infiliamo subito sulla SS36 che costeggia il lago di Como, velocemente arriviamo a Chiavenna, e da qui la strada si arrampica lungo la Val Bregaglia fino al Passo del Maloja. Qui finisce la salita, ed almeno per inerzia, si dovrebbe scivolare fino ad Innsbruck. Di solito in questa stagione la neve è sempre presente sulla sede stradale, e se non c'e' neve c'e' in compenso del ghiaccio. Passiamo St.Moritz con i suoi -18 gradi ed iniziamo a scendere verso Zernez. Come previsto le strade sono ghiacciate, ed ogni tanto ben imbiancate di neve. In fondo alla valle scorre l'Inn, che ci farà compagnia a lungo. Ora è un torrente di montagna, ma a vista d'occhio diventa sempre piu' possente. Viaggiare con queste
temperature e soprattutto con questi fondi ghiacciati |
Lungo il corso dell'Inn | ||||||
Ha ripreso leggermente a nevicare ed inizia ad imbrunire. |
In den Bayerischen Wald | ||
fino alla prossima
edizione...... |